27 Settembre: visita alla Fondazione Spadolini

Uno straordinario viaggio attraverso la Storia d’Italia e non solo quello vissuto ieri sera dai soci del nostro club che hanno avuto il piacere di partecipare alla visita alla Fondazione Spadolini-Nuova Antologia, che ha sede al Pian dei giullari in quella che fu la casa del Prof. Giovanni Spadolini, politico, storico, giornalista e accademico, una personalità poliedrica animata dalla grande passione per i libri, per la cultura in generale
ma soprattutto per le giovani generazioni.


Guidati dal Prof. Cosimo Ceccuti, prima suo allievo e poi suo insostituibile e fidatissimo collaboratore, oggi attento e scrupolosissimo custode dell’immenso patrimonio librario (oltre 80.000 volumi quelli collezionati
dal solo Spadolini, ai quali si sono aggiunti nel tempo continui lasciti di interi fondi e collezioni da parte di privati) e non solo ( quadri, cimeli storici di vario genere ed epoca, doni da parte di altri uomini di governo e
capi di Stato internazionali) abbiamo percorso le pieghe del tempo e della storia passando dal Rinascimento Fiorentino, all’Illuminismo Francese al Risorgimento Italiano fino a giungere alle più recenti vicende
dell’Italia Moderna.


Una visita emozionante e coinvolgente nella quale si è respirato a pieni polmoni quell’amore per la cultura alla quale il Prof. Spadolini, ma anche lo stesso Prof. Ceccuti, hanno dedicato tutta la loro vita, il primo con un obiettivo ed il secondo con un mandato fiduciario di estrema importanza riassunto nelle splendide parole lasciateci in eredità dallo stesso Spadolini:


Il mio desiderio è quello di vedere le stanze della mia casa a Pian dei Giullari – quando io non ci sarò più – popolate di giovani che studiano le carte e i libri che ho raccolto nel corso di tutta la mia vita. Aiutati da
un’università più aperta di quella che noi siamo riusciti a costituire e illuminati da un amore per l’Italia maggiore di quello che noi siamo riusciti a trasmettere loro. Voglio che quella casa, dopo la mia morte, rimanga la “casa dei libri”. Tutto dovrà rimanere così come è, in cima a quel poggio di cipressi antichi:
l’emeroteca, i libri, le collezioni, al servizio delle nuove generazioni di studiosi