Operai e Fabbriche a Firenze e non solo
Questo il titolo della serata conviviale che si è svolta lo scorso mercoledì 9 ottobre, in interclub con i RC Firenze Est, Scandicci, Mugello, Amerigo Vespucci e Certosa.
Fra i relatori, il Prof. Luca Bagnoli, Presidente dell’Opera del Duomo, la Dott.ssa Cristina Acidini, Presidente dell’Opera di Santa Croce, il Dott. Paolo Padoin, Presidente dell’Opera Medicea Laurenziana, Padre Manuel Russo in rappresentanza dell’Opera di Santa Maria Novella e il Dott. Andrea Maestrelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Fabbricerie di Italia nonché Presidente dell’Opera Primaziale di Pisa.
Grazie alla moderazione di Anna Balzani, giornalista e editore di “Florence is You”, sono da subito emersi i veri protagonisti della serata: le fabbricerie, nella loro genesi, storia, struttura e soprattutto evoluzione.
Le fabbricerie sono nate intorno al 4-500 d.C con questi scopri fondamentali: manutenzione, conservazione e restauro del complesso monumentale; amministrazione di tutte le rendite che ruotano attorno al complesso(per lo più di origine immobiliare); promozione dell’arte e della cultura.La fabbriceria è governata da un “Consiglio di amministrazione” nominato dal Ministro dell’Interno su indicazione del vescovo e del prelato di riferimento.
Ovviamente come altri enti giuridici del terzo settore hanno obblighi di rendicontazione e bilancio che le obbligano ad analisi anche prospettiche di analisi economica, di stesura di budget e documenti previsionali.
I Presidenti delle fabbricerie qui rappresentati hanno illustrato le peculiarità delle organizzazioni di riferimento, ma ciò che è emerso in particolare è la passione e l’impegno senza tempo di un corpo le cui funzioni non sono state solo mantenute nel tempo, ma sono state ampliate ed estese in modo da far ricoprire a tali istituti vere e proprie funzioni di divulgazione culturale e impegno sociale.Ringraziamo pertanto non solo i relatori e i soci intervenuti, ma anche tutti coloro i quali – amici, parenti e appassionati – hanno dimostrato che l’interesse per la storia, l’arte e in generale la cultura è un appannaggio al quale la società fa appello e riferimento, e noi rotariani siamo felici ambasciatori di questo messaggio.